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"Fanno il deserto e lo chiamano pace." Così lo storico Tacito descrive i legionari di Roma, espressione rapace di uno Stato in espansione. In effetti, nell'immaginario collettivo, l'esercito romano rappresenta una compatta, inarrestabile macchina da guerra. Un esempio ineguagliabile di efficienza e disciplina. E lo fu davvero, anche se non fu solo questo. Seguendone l'evoluzione è possibile ripercorrere lo sviluppo dell'intera società romana. Proprio ciò che in questo volume fa Federica Guidi, puntando la lente d'ingrandimento sulle forze armate dell'Urbe, che a prima vista appaiono una realtà monolitica. Partendo dall'epoca regia per arrivare alla tarda età imperiale, l'autrice descrive con uno stile sapientemente vivace l'articolazione delle legioni, le tecniche di guerra, ma anche gli aspetti più quotidiani della vita dei soldati: dalla costruzione delle macchine belliche alle pratiche mediche di soccorso, dall'addestramento alla organizzazione dei castra. Per scoprire che le legioni furono lo specchio della grandezza di Roma e della sua straordinaria capacità di includere e integrare l'altro, il diverso.